Nel 1915 il dott. Bowens scrisse un articolo sull’ideazione della “teoria della zona” che fu pubblicata sulla rivista “Every body’s Magazine” il cui titolo era “Per fermare il mal di denti stringi l’alluce !” (to stop that toothache squeeze your top!). Nel 1917 il lavoro dei due medici fu pubblicato nel libro “Zone Terapy” dove, però, le zone riflesse, importanti per la moderna riflessologia, non erano ancora state ben definite. Entusiasta di questo testo e della terapia enunciata fu il dott. Joseph Riley che credette ciecamente in questo lavoro e proprio grazie alla sua assistente ricercatrice Eunice Ingham la moderna riflessologia ebbe il suo maggior contributo.

Eunice Ingham (1879-1974) può essere considerata la madre della moderna riflessologia ed è in seguito alla sua instancabile ricerca e alla sua dedizione che la riflessologia è potuta diventare una disciplina autonoma. Ella approfondì gli sudi e le ricerche del dott. W .H.Fitzgerald e separò lo studio della zona riflessa del piede dalla teoria zonale più generale; capì che i piedi dovevano diventare un obiettivo specifico vista la loro elevata sensibilità. Intorno agli anni ’30 riuscì a tracciare una mappa circostanziale della zona del piede in rapporto con gli organi del corpo. La sua scoperta ebbe un tale successo e i suoi trattamenti furono così efficaci che ben presto la sua fama si diffuse al mondo scientifico. Fu chiamata a partecipare a convegni e a condividere le proprie conoscenze con ortopedici, massaggiatori, fisioterapisti. Eunice Hingham scrisse due libri: “Stories the Feet can Tell” (1938) e “Stories the Feet Have Told” (1951) che sono probabilmente i primi scritti sulla reflessologia che descrivono tutte le particolari tecniche di massaggio e pressione dei piedi.

Negli anni ’60 gli allievi della Ingham diffusero le sue tecniche ovunque: negli Stati Uniti e in Europa, dove ha avuto particolare sviluppo in Francia, Inghilterra, Svezia e Russia dove la riflessologia è stata oggetto di studi approfonditi. Hanna Marqardt, una sua allieva, fondò una scuola di reflessologia in Germania che venne frequentata anche dal maestro Elipio Zamboni che fu il primo ad istituire dei corsi in Italia fondando la prima scuola di rflessologia (F.I.R.P Federazione Italiana Reflessologia Plantare).

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